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 PASSIONE E MUSICA
I suoni nei Riti Sacri della Settimana Santa in Sicilia

 

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EMOZIONI DI PASSIONE (tratto dal booklet del cd)
di Beppino Tartaro

I riti della Settimana Santa costituiscono per il meridione d’Italia e soprattutto per la Sicilia, l’evento più atteso e al contempo più vissuto. Dalla dominazione spagnola che ci ha lasciato queste suggestive tradizioni e sino ai nostri giorni, è sempre lo stesso fiorire di emozioni, di luci, suoni e colori che nella primavera siciliana trovano la più profonda espressione. Se potessimo consigliare ad un turista in quel periodo di visitare la Sicilia, senza alcun dubbio il consiglio andrebbe verso quei sette giorni che precedono la Santa Pasqua .
Le processioni ed i riti della Settimana Santa sono , seppur nella loro unicità spirituale, diversi da città a città, da paese a paese ma l’attesa che precede queste celebrazioni di fede popolare è ovunque identica. Delle processioni si comincia a parlare sin dal momento in cui l’evento che le ha poste in essere si è concluso. In pratica, dal concludersi di una processione si è già con il cuore e con la mente a ciò che avverrà l’anno dopo. E’ una partecipazione spontanea, che abbraccia tutte le categorie sociali, che non pone limiti d’età. Dalle anziane donne che, generalmente dietro l’Addolorata o il Cristo Morto o di Gesù verso il Calvario adempiono ad un voto, ai bimbi in tenera età che seppur ignari del ruolo che interpretano sono già protagonisti di quello spirito cristiano e popolare che è la quintessenza di tutte le processioni della Settimana Santa. Lavoratori che dedicano il loro tempo libero ad organizzare l’evento, sobbarcandosi costi non indifferenti e seguiti da quegli anziani che con la loro esperienza dei tempi andati offrono un prezioso contributo al perpetuarsi della tradizione. Mamme, mogli , nonne, zie che si prodigano per ricamare, rammendare, cucire quei drappi che sfileranno sulle sacre statue nel giorno della processione. Non c’è posto in Sicilia dove non vi sia attesa, passione, ansia, paura, speranza, felicità. Quei momenti di tensione che precedono tutte le vigilie si notano negli occhi seri, imperturbabili del momento in cui si varca il sagrato della chiesa per addentarsi tra la gente; così come sfociano profondamente meridionali e passionali in quegli abbracci e pianti collettivi al concludersi delle processioni. Abbracci e pianti che solo chi non ha mai partecipato o vissuto da vicino quegli eventi può definirli blasfemi; essendo invero segno di quell’ intenso legame tra uomo, statua e Dio. Oggi che la tecnologia ci consente di rivedere e riascoltare per 365 giorni immagini e suoni delle processioni si è forse un po’ persa l’emozione carica di attesa visiva e acustica che ha contraddistinto le generazioni passate ma sarebbe utopico e scellerato arrestare il progresso che deve aiutare a vivere e non a cancellare la memoria. Un progresso che permette oggi, ai tanti siciliani sparsi nel mondo, di sentirsi vicini alla loro terra ma nel quale il futuro non potrà mai sostituirsi all’attesa, a quell’amore che fa della Sicilia e delle sua Settimana Santa l’anima dell’isola più bella del Mediterraneo !

 

 Promo del cd

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